Passeggiate con i bambini

I prati di Falecchio

Lunghezza percorso: 7,6 km

Tempo percorrenza: 2h 30’

Fondo: 47% asfalto – 53 % sterrato

Quota minima: 634 mt – Quota massima: 893 mt

Il monte Falecchio è una presenza impossibile da ignorare per chi vivi a Rovetta. Incuneato fra più comuni, offre approcci completamente diversi fra cui la strada asfaltata che sale da Songavazzo, molto comoda se non si vuole camminare troppo. Qui proponiamo un’escursione interamente pedonale (o per mountain bike), ma anche raggiungendo Falecchio in auto è possibile godere di una piacevole passeggiata tutta in quota. A quanti vorranno percorrerla per intero a piedi, consigliamo di attrezzarsi con calzature adeguate, racchette e scorta d’acqua. Partendo da Rovetta (1) ci si dirige verso Songavazzo; superato il ponte sul Valeggia si imbocca la strada (2) che sale a Falecchio, sulla sinistra. Lungo il rettilineo in salita sorge, sulla destra, una casetta in legno che offre ai visitatori numerosi volumi d’ogni genere (anche per bambini) che possono essere letti in loco o anche presi in prestito. Ripreso il cammino si giunge al primo tornante e qui si godono due possibilità: proseguire lungo la strada, più comoda, panoramica e soleggiata (3b), oppure addentrarsi nella valletta per risalire lungo il sentiero (3), tranquillo e ombreggiato ma forse poco selvaggio. La salita lungo la strada La strada si snoda lungo alcuni tornanti ed offre qua e là apprezzabili punti panoramici verso Clusone; il suo andamento allunga un po’ il tempo di risalita, ma il fondo asfaltato rende tutto iù agevole. Alla fine della strada, che a quel punto si trova immersa nella’ombra di alberi d’alto fusto, si apre uno slargo (adibito a parcheggio) che va attraversato per intero, per continuare poi lungo il sentiero sterrato ai lati del quale si alternano ampi prati verdi e vecchie cascine o case di campagna. La tranquillità più assoluta, gli alberi assicurano il fresco anche nelle giornate più calde e i bambini possono scorrazzare in tranquillità: volendo, è il posto perfetto per un pic nic. Il sentiero va quindi seguito fino a quello che si presenta come un vero e proprio incrocio; li bisogna proseguire a sinistra, lungo il viottolo pianeggiante. La salita lungo il sentiero Se si se si preferisce la salita lungo un sentiero di montagna, al tornate si abbandona la strada asfaltata e si prosegue dritti, lungo la strada sterrata, fino al fontanino (4) ed alla santella adiacente. Si scende nel letto del torrente, sempre povero di acqua, e si prosegue per una ventina di metri fino a che si trova l’imbocco del sentiero a sinistra della valle. La salita è regolare e non troppo impegnativa, il sentiero è praticamente rettilineo lungo la valletta e in circa mezz’ora si raggiunge Falecchio, laddove si incrocia una strada sterrata (5). Si prende sinistra e si procede per un centinaio di metri per giungere a quello stesso incrocio (6) dove arriva chi ha preferito percorrere la strada asfaltata. Si proseguirà quindi lungo il sentiero pianeggiante sulla destra ( quello a sinistra porta al parcheggio). Quello che si affronta ora è forse il tratto più panoramico dell’intero percorso: tutt’intorno al sentiero ci sono ampi prati alternati ad abitazioni divenute ambite residenze estive dei valligiani. Sulla parte destra l’orizzonte si apre sul territorio di Castione della Presolana, alle cui spalle svetta una Presolana splendida in ogni stagione. La vista è davvero eccezionale e se ci si mette comodi seduti sull’erba si può essere tentati di passare lì il resto della giornata. Si prosegue fino a quando il sentiero cessa d’essere pianeggiante ed inizia la discesa che porta a valle e quindi a casa.

Mappa percorso turistico 5

 

Parco del Res – Onore – Songavazzo

Lunghezza percorso: 3,9 km

Tempo percorrenza: 1h 15’

Fondo: 83% asfalto – 17% sterrato

Quota minima: 626 mt – Quota massima: 680 mt

La partenza avviene in pieno centro a Rovetta (1), in quella piazza Ferrari su cui affacciano il Comune, la Chiesa Parrocchiale e la Chiesetta dei Disciplini, queste ultime meritevoli di una visita. Si continua (2) per il Parco del Brolo che ancora mostra la sua origine di pertinenza di un edificio padronale ( Palazzo Marinoni), nel quale c’è un piccolo orto coltivato a mais e patate dai ragazzi delle scuole. Si prosegue verso Fino del Monte e qui si in incontrano prima le due splendide ville (3) di inizio ‘900 e poi il Convento delle Monache di Santa Chiara (chiostro interno davvero apprezzabile) (4) con la vicina chiesetta di San Salvatore. Oltrepassata la piazzetta di Fino si imbocca la discesa del Res, così chiamata perché fino a pochi anni fa era una tipica mulattiera lastricata di ciottoli (ol Res, appunto), interamente avvolta dalla vegetazione. Ai sui piedi si apre il Parco del Res, attrezzato con numerosi giochi per bambini, piazzole per consumare pasti , un punto ristoro ed una pista per skate. Proseguendo si giunge ad una passerella in legno (5) che consente di superare il “Valeggia” per poi risalire fino all’inizio dell’abitato di Onore. Si imbocca quindi la pista ciclabile (+6) sulla destra e, attraversata la strada provinciale, si prosegue nel bosco fino ad un altro punto di ristoro dove i bimbi possono trovare un recinto con caprette e asini. Da qui parte un sentiero sterrato, (7) chiuso al traffico e bellissimo, che snodandosi ai piedi di Falecchio ci porta fino a Songavazzo (8), all’imbocco della strada che risale il monte. Qui si trova un’area attrezzata dove fare un’altra sosta. Resta infine l’ultimo tratto che ci porta a Rovetta: si riattraversa il Valeggia sul ponte del 1911 (9) (il primo in Italia in cemento armato, nato dal progetto dell’ing. Cortese) e si torna in Piazza Ferrari dopo aver ammirato sulla sinistra una bella villa con parco e , più avanti, il brolo e l’ingresso carraio alla casa Fantoni, oggi sede del Museo che conserva una ricchissima documentazione dell’attività svolta dalla famosa famiglia (10).

Mappa percorso turistico 2

Tra i sentieri di Blum

Lunghezza percorso: km 4,9

Tempo percorrenza: 1h 45’

Fondo: 22% asfalto 78% sterrato

Q. min.: m 670 q. max.: m 917

Per chi abita o soggiorna a Rovetta è impossibile rinunciare ad una passeggiata sul monte Blum. La meta degli escursionisti abituali è ovviamente la cappella degli alpini che sorge sulla sua sommità, ma non è necessario spingersi fin là per godersi una splendida passeggiata in mezzo ai boschi. Sul monte Blum troviamo infatti un tale reticolo di sentieri, spesso intrecciati fra loro, che ognuno può trovare quello più adatto alle proprie possibilità. Se siete escursionisti “occasionali” quello che proponiamo qui è il percorso che fa per voi, essendo alla portata di chiunque (bambini compresi) sia disposto a camminare anche un po’ in salita. Quest’ultima si liquida infatti nella prima mezz’ora di cammino, mentre il resto del percorso è pianeggiante o in discesa. Il fondo è variabile, in quanto alterna tratti sterrati o con cemento ad altri più irregolari; in particolare la discesa avviene su un sentiero piuttosto accidentato che rende consigliabile l’utilizzo di calzature adeguate e magari anche delle racchette. Sebbene tutto il percorso risulti molto ombreggiato anche d’estate, è buona regola non dimenticare un’adeguata scorta d’acqua. Il nostro punto di partenza è la sede degli Alpini (1) che si raggiunge percorrendo Via Zenier al termine della quale ha inizio la strada sterrata che sale verso il monte Blum. Dopo circa dieci minuti ci si trova ad un incrocio (2); si prende a sinistra (seguendo la strada principale) e si prosegue per altri venti minuti, fino a quando si imbocca un sentiero laterale sulla destra (3), poco dopo un bivio che segnala un altro sentiero sulla sinistra. Superati i primi metri ancora in salita, il sentiero diventa a quel punto pianeggiante e si immerge in un bel bosco rotto a tratti da squarci che ci regalano uno splendido paesaggio verso l’altopiano di Clusone e il Pizzo Formico. Si prosegue per un’altra mezz’ora in tutta tranquillità, finché si raggiunge una valletta in prossimità della quale il sentiero si incrocia con altri (4). Quello pianeggiante sulla destra porta alla cappella degli alpini di Fino del Monte (5), situata su un soleggiato promontorio che ben si presta ad un eventuale picnic (sono disponibili anche alcuni tavoli) e che offre una splendida vista sul massiccio della Presolana. Dopo essersi riposati ai piedi della cappella è giunto il momento di tornare a casa; per farlo possiamo scegliere la comoda strada che porta dolcemente verso l’abitato di Fino prima e di Rovetta poi (piuttosto esposta al sole), oppure optare per l’ombreggiato sentiero (6) che scende lungo la valletta. In questo secondo caso bisogna tornare sui propri passi per un breve tratto per poi prendere il sentiero che scende sulla sinistra (ci sono le indicazioni). Questo tratto andrà percorso con un po’ di attenzione perché talvolta il terreno risulta scivoloso. Giunti in fondo alla valletta, là dove il sentiero si divide (7), si risale per pochi metri sulla destra fino ad incrociare nuovamente la strada per Blum da cui eravamo passati (2). Non resta che ripercorrere a ritroso lo stesso percorso fino alla sede degli Alpini. In alternativa possiamo scendere sulla sinistra fino a Somas (8), un complesso di tre edifici rurali che rappresentano un notevole esempio di abitazione contadina di queste zone. Da qui si scende verso Fino del Monte e, sulla destra, si imbocca Via Foppa al verde che ci riporta a Rovetta. Si ripercorre Via Zenier che, con una leggera salita, ci riconduce alla partenza.

Mappa percorso turistico 4

 

Cappella del Monte Blum

Lunghezza percorso: km 6,2

Tempo percorrenza: 2h30’

Fondo: 100% sterrato

q. min.: m 715 q. max.: m 1280

Il Monte Blum è “LA” montagna di Rovetta: e non potrebbe essere altrimenti, visto che il paese è sorto proprio ai suoi piedi. In qualunque punto del paese ci si trovi è infatti sufficiente alzare gli occhi al cielo per vederne la cima, sulla quale sorge la cappella degli Alpini. La salita al Monte Blum rappresenta per molti escursionisti rovettesi, soprattutto nel fine settimana, un’abitudinaria passeggiata in montagna alla quale è impossibile rinunciare; ma è anche la palestra ideale per le prime uscite di stagione, per l’allenamento alle corse in montagna o per una sgambata in mountain bike. Il monte, con il suo reticolo di sentieri intrecciati fra loro e con la presenza di numerose cascine, molte delle quali ristrutturate, è assai frequentato anche dai tanti turisti della zona che hanno imparato ad amarlo al pari dei residenti. Per salire al Blum si possono seguire numerosi sentieri, compresi quelli che partono dai comuni vicini (Clusone, Fino del Monte…) oppure anche dall’altro versante del monte, quello che si affaccia sui prati del Möschel, località raggiungibile da Villa d’Ogna e Oltressenda Alta. Per chi soggiorna a Rovetta però i percorsi privilegiati sono la strada montana, percorribile anche con fuoristrada (ma con apposito permesso), e il sentiero del bot; vediamo quindi come salire da quest’ultimo per poi scendere lungo la strada. Il nostro punto di partenza è la sede degli Alpini di Rovetta (1), che si trova in cima a via Zenier; dopo aver percorso un breve tratto della strada sterrata che sale a Blum, la si abbandona per prendere quella che, sulla sinistra (2), porta alla località Zenier, comodamente raggiungibile in circa dieci minuti. Raggiunte le due cascine che stanno proprio ai piedi dell’ampio prato di Zenier (3), si prosegue lungo il sentiero che lo costeggia sul lato sinistro, fino ad un serbatoio d’acqua del servizio antincendio. Proprio qui si lascia il sentiero principale per infilarsi in quello più stretto e ricco di vegetazione del Bot (4). L’andamento del percorso diventa più irregolare ma mai eccessivamente faticoso; solo l’ultimo tratto risulta un po’ più ripido, ma in compenso offre molti tratti ombreggiati e numerosi scorci panoramici, soprattutto verso la piana di Clusone. Al termine del suo tracciato il sentiero del Bot incontra la strada carrabile (5) che da quel momento non abbandoneremo più fino alla cima del monte; è questo probabilmente il tratto più impegnativo dell’intera salita, la cui pendenza potrà far “soffrire” i meno allenati. Si tratta però di uno “strappo” relativamente breve, che dopo un paio di tornanti ci porta fuori dalla vegetazione accompagnandoci finalmente sui prati di Blum, che offrono una vista spettacolare. Oltrepassate le caratteristiche cascine (6) impreziosite da antichi alberi, si affronta l’ultimo breve tratto del sentiero che si trova proprio sul crinale che separa i due versanti di Rovetta e Oltressenda Alta. Già qui, ma ancor più una volta giunti alla cappella (7), il panorama è semplicemente eccezionale: a sud lo sguardo può spaziare su tutto l’altopiano che da Clusone sale fino al Passo della Presolana, oppure può spingersi lungo la Valle Borlezza fino al lago Sebino. A nord troviamo invece l’abitato di Valzurio e i prati del Möschel che risalgono fino ai piedi della Presolana. Non c’è stagione dell’anno in cui la vista non lasci senza respiro: tutto è pace e tranquillità, e crogiolarsi al sole dopo la bella passeggiata diventa un’esperienza emozionante. A fianco della cappella c’è un tavolo per picnic, ma qualsiasi prato lì intorno va bene per una sosta ristoratrice; consigliamo poi di dare una lettura anche all’istruttivo pannello del Presolana Grand Tour, con informazioni di tipo storico, geologico, faunistico e floristico. Quando sarà ora di tornare bisognerà riprendere la strada, che questa volta andrà seguita fino a valle, esattamente là dove si era partiti (la sede degli Alpini). Circa a metà percorso si troverà anche un fontanino (8) con ottima acqua potabile, un Cristo in croce di legno che dà il nome alla località ed un’ampia zona attrezzata con tavoli per il pic-nic. Non dimenticare infine di guardare le numerose specie di fiori che costellano prati e sottobosco, colorandoli in mille modi diversi al variare delle stagioni.

Mappa percorso turistico 6

 

Sentiero del Monte Biellone

Lunghezza del percorso: 2,9 km

Tempo di percorrenza: 1h 30’

Fondo: 90% sterrato – 10% asfalto

Quota minima: 680 mt – Quota massima: 927 mt

La partenza è in località Lò, (1) sopra la Conca Verde e in prossimità del percorso vita, che costituisce una variante del percorso (9). Attraversata la Valletta del Biellone, si arriva ben presto all’ampio sentiero che, alternando tratti dolci ad altri un po’ più impegnativi, sale verso la nostra meta, il belvedere. Fina dal primo tratto ci si trova immersi nel bosco, dove dominano abeti, pini e faggi. Ai bordi del sentiero, a seconda delle stagioni, si possono ammirare numerose specie di fiori alternate a rovi di more e fragole. Ogni tanto si incontra una piazzola con una panchina, dove i meno allenati possono riprendere fiato. Dopo circa mezz’ora di cammino la nostra strada sembra interrompersi, si restringe e diventa un tipico sentiero di montagna, immerso nella fitta vegetazione circostante, che lascia però intravedere, nel primo tratto e sulla sinistra, una valletta rocciosa(2). Ancora qualche passo ed il sentiero si apre su uno scorcio verso la pianura rovettese: è il nostro primo belvedere (3). L’osservatore è innanzitutto attratto dalla magnifica collinetta di “Birzem”, con la tipica fattoria che la domina. Accanto ad essa, e fino a San lorenzo, si susseguono campi coltivati che alternano i colori con un effetto patchwork di naturale bellezza. A sinistra si scorge infine la parte bassa dell’abitato di Rovetta, dominata dal polo scolastico – sportivo. Spingendo oltre lo sguardo si vede sulla destra il pizzo Formico, più al centro il Monte Fogarolo e sulla sinistra il Monte Falecchio. Giusto il tempo per uno spuntino sui tavoli di legno e per un’ultima occhiata al panorama, e si può partire per l’ultimo tratto in salita, attraverso una pineta caratterizzata da lunghi tronchi(4). Si giunge così ad un crinale oltre il quale si apre l’incontaminata “Valle del Carleto”: il sentiero, che comincia a scendere, come proprio lungo il crinale, fra abeti e fioriture di orchidee(5). Si giunge così al secondo belvedere, più esposto ad est, dal quale si può godere di una vista eccezionale sull’abitato di Rovetta e, più oltre, su tutto l’altopiano ai piedi della Presolana, che fa da magnifico sfondo. Dopo alcuni tornanti si giunge all’imbocco del sentiero naturalistico del Carleto, (7) al termine del quale troviamo l’ultima sorpresa di questo percorso, una piccola pozza immersa nel verde alimentata da una sorgiva (8). Accanto ci sono anche due tavoli in legno perfetti per una piacevole sosta. Il nostro percorso è ormai finito e dopo aver nuovamente attraversato la valletta del “Carleto” eccoci tornati al punto di partenza

Mappa percorso turistico 1